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2010 – APPROCCIO PRATICO ALLA GESTIONE DELLE MICOTOSSINE NELL’ALIMENTAZIONE DEL SUINO


FABRIZIO CONTE, GIUSEPPE BARICCO

Vengono definite “Micotossine” le sostanze con effetto tossico, sia per gli animali che per l’uomo, prodotte da alcune specie di funghi i quali possono colonizzare sia i raccolti vegetali in campo sia, dopo la raccolta, i prodotti alimentari in magazzino. Si conoscono più di 300 micotossine ma, ad oggi, solo una trentina sono riconosciute come tossiche. Queste si sviluppano, in determinate condizioni di temperatura e umidità, sui cereali, sui semi di leguminose e sui relativi prodotti e sottoprodotti e derivano per lo più dal metabolismo secondario di funghi del genere Aspergillus, Penicillium e Fusarium. Alcuni di questi funghi, in particolare quelli appartenenti al genere Fusarium, possono parassitare i cereali dal momento della semina al momento del raccolto in pieno campo, mentre i miceti appartenenti ai generi Penicillium e Aspergillus possono svilupparsi e produrre micotossine per lo più dal momento della raccolta fino all’immagazzinamento e stoccaggio dei cereali e anche dei mangimi finiti. Questi differenti momenti di moltiplicazione dei miceti ci possono aiutare a mettere in atto le migliori forme di prevenzione: infatti se la presenza visibile di prodotti ammuffiti è sempre un indice del deterioramento della qualità dei cereali e di possibile presenza di micotossine, l’assenza visibile di muffe non ne garantisce la mancanza perché purtroppo le micotossine sono invisibili.

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