2021 – FREQUENTI ERRORI DI MANAGEMENT
Le principali patologie del suino vengono spesso classificate in base alla loro eziologia e possono, quindi, essere suddivise in batteriche e virali. In questo lavoro non verrà preso in considerazione l’agente eziologico come causa primaria della malattia, ma i fattori ambientali e manageriali che possono favorire l’insorgenza di patologie. I principali fattori predisponenti possono essere di tipo ambientale e/o alimentare ma non dobbiamo dimenticare il fattore densità animale che spesso viene considerato come parametro legato al benessere ma che, senza dubbio, ha un’importante influenza anche sulla salute animale. Per quanto concerne i fattori ambientali, la gestione della temperatura è sicuramente un fattore rilevante in molte fasi dell’allevamento; in sala parto, ad esempio, soprattutto in inverno, risulta difficile garantire una zona sufficientemente calda per i suinetti senza avere un nido chiuso e ben riscaldato. Al momento dello svezzamento, raramente, si trova una sala con temperatura adeguata (27°C) e spesso nonostante i diversi sistemi di riscaldamento impiega 2 o 3 giorni a raggiungere la temperatura desiderata (1). Per raggiungere e mantenere le temperature nei locali dell’allevamento, si rileva frequentemente, non solo lo spegnimento della ventilazione forzata, ma addirittura la chiusura di tutte le aperture dei ventilatori con materiali vari come sacchi del mangime o copertura plastificate. Tale alterazione manuale alla ventilazione blocca totalmente il ricambio dell’aria con il risultato di creare un ambiente umido, ricco di ammoniaca e di CO2: condizioni incompatibili con una permanenza prolungata in queste sale che, tuttavia, i suini debbono fare obbligatoriamente. Anche nella fase di ingrasso si rilevano soluzioni analoghe, soprattutto al momento del ristallo: infatti, l’importante cubatura dei capannoni di ingrasso risulta difficilmente riscaldabile e l’immissione di suini tra i 25 e i 35 kg non contribuisce al riscaldamento del capannone.
