2021 – IMPLICAZIONI ALIMENTARI NELLA ESPRESSIONE DI ALCUNE PATOLOGIE ENTERICHE DEL SUINO
La crescita della popolazione mondiale nei prossimi anni causerà un incremento globale della richiesta di proteina animale ; in conseguenza carne, latte ed uova potranno soddisfare questi aumentati fabbisogni solo se di concerto aumenterà la efficienza produttiva degli allevamenti. Questa aumentata produttività, che non potrà che derivare dall’allevamento intensivo, comporterà, soprattutto nei mercati “emergenti” e presumibilmente meno nei cosiddetti mercati “maturi”, una disponibilità di maggiori volumi di proteine di origine animale , che cresceranno di pari passo con il rischio di un incrementato utilizzo di antibiotici nelle aziende zootecniche. Questo scenario però cozza contro la richiesta globale di una riduzione dell’uso di antimicrobici, al fine di limitare la insorgenza di batteri antibiotico resistenti ed a tutela dell’ambiente (i metalli pesanti come lo zinco ossido, oltre ad aumentare la polluzione del suolo, contribuiscono anch’essi ad accrescere le resistenze batteriche agli antimicrobici stessi). In questa ottica ogni strategia (gestionale, ambientale, vaccinale ed alimentare, in una visione di approccio integrato) che possa migliorare la salute degli animali ed evitare che gli stessi siano preda di patologie è sicuramente più che benvenuta, e personalmente credo che a questo proposito la nutrizione possa giocare un ruolo estremamente importante. Vorrei quindi dimostrare come, nell’ambito dell’allevamento industriale, una corretta alimentazione possa influenzare non solo le prestazioni zootecniche ma anche la comparsa o meno o la gravità di alcune forme enteriche, in modo diverso, sia nei suinetti che nei soggetti adulti.