2022 – CARENZA DI RIBOFLAVINA IN DUE AZIENDE BIOLOGICHE ITALIANE
Parole chiave: natimortalità, riboflavina, allevamento biologico
Il caso clinico descritto nel presente studio ha interessato due allevamenti biologici, rispettivamente di 250 scrofe (allevamento A) e 320 scrofe (allevamento B) rispettivamente. Verso la fine dell’anno 2019 e inizio del 2020, in entrambe gli allevamenti, è stata rilevata una elevata incidenza di parti anticipati e nascita di suinetti disvitali o nati morti in assenza di segni clinici nelle scrofe. Negli ultimi mesi del 2019, attraverso la somministrazione di progestinici (110-111-112) la situazione ha mostrato un miglioramento ma nel corso del 2020 si è rilevato un ulteriore peggioramento che nell’ottobre del 2020 ha portato a registrare livelli di mortalità intra-nidiata dal 60% al 100%. In entrambe gli allevamenti la problematica è perdurata per tutto il 2020 portando rispettivamente alla perdita di 970 (allevamento A) e 1600 (allevamento B) suinetti. Esami di laboratorio condotti su campioni biologici prelevati in corso di esami necroscopici su suinetti, alimento e acqua di abbeverata, non hanno fornito risultati significativi. In letteratura alcuni studi riportano un importante ruolo della vitamina B2 sull’efficienza riproduttiva della scrofa. Nel presente caso, nonostante la carenza di riboflavina non sia stata dimostrata analiticamente, le manifestazioni cliniche, la quantità di riboflavina presente nell’alimento e l’efficacia dell’integrazione nella dieta di vitamina B2 hanno portato ad una diagnosi ex juvantibus di carenza da riboflavina.