2022 – VALUTAZIONE DEL CONSUMO DI ANTIBIOTICO IN ALLEVAMENTO SUINICOLO E ANTIBIOTICO-RESISTENZA IN ESCHERICHIA COLI INDICATORI FECALI: DATI PRELIMINARI IN TRE ALLEVAMENTI DELL’EMILIA ROMAGNA
Parole chiave: Antibioticoresistenza, Escherichia coli, Suini
La somministrazione di antibiotico costituisce un fattore di rischio per la selezione e diffusione di batteri antibiotico resistenti. In questo studio si riportano i risultati preliminari di un progetto di Ricerca Corrente (IZSLERPRC2019003), ottenuti valutando il consumo di antibiotico (Treatment Index-TI/100 giorni) e la sensibilità a differenti antibiotici (MIC90 e MBC90) in E. coli indicatori fecali prelevati da suinetti sottoscrofa e svezzati in tre aziende della Regione Emilia-Romagna nel 2020. La categoria degli svezzati è risultata quella più ampliamente trattata con antibiotici, le molecole più utilizzate sono state le aminopenicilline. Si riporta l’impiego di Highest Priority Critically Important Antimicrobials (HPCIAs) in almeno una categoria produttiva per azienda. La via di somministrazione degli antibiotici più utilizzata è risultata quella orale, in particolare per gli svezzati. Il maggior numero di resistenze è stato riscontrato per ampicillina, seguita da tetraciclina, sulfametoxazolo e trimetoprim, sia per gli svezzati che per i sottoscrofa, mente livelli di resistenza differenti nei tre allevamenti sono stati riscontrati per gentamicina, amikacina e cloramfenicolo. Riguardo agli HPCIAs le resistenze più numerose sono state rinvenute per chinoloni e fluorochinoloni, seguite da quella per i macrolidi. In molti casi l’insorgenza di resistenze per determinate molecole sembra avere correlazione col consumo dell’antibiotico (soprattutto per ampicillina e gentamicina), in altri non sembra esserci correlazione: questo pone l’accento sulla complessità del meccanismo di insorgenza delle resistenze e sui numerosi fattori che collaborano al processo.